“La statua canterina” – l’Officina delle Storie

C’era una volta una statua molto antica che stava al centro di una grande piazza di paese. Se si infilava una monetina ai suoi piedi, questa iniziava magicamente a cantare.

Tante persone ogni giorno si fermavano muniti di monetina per lasciarsi cullare dalle dolci note che la statua donava al vento. 

Una notte però un signore, stufo di sentirla cantare, si fermò sotto la statua, si arrampicò e le legò al collo una sciarpa per coprirgli la bocca. Poi, come era venuto, se ne andò.

La gente del paese, la mattina dopo, vide la sciarpa sulla statua. In tanti provarono a lasciare una monetina, ma non si riusciva più a godere a pieno del bel canto della statua. 

I giorni passarono e la gente a poco a poco smise di fermarsi sotto la statua: un nichelino non sarebbe servito più a niente, quindi se lo tenevano in tasca. Peccato che più il tempo passava e nel paese la gente cominciava ad essere sempre più triste…

La statua, offesa, una notte montò giù dal piedistallo e decise di partire per Roma: “Forse lì qualcuno avrà voglia di ascoltarmi” pensò.

Ma ecco che il signore che l’aveva imbavagliata, stava correndole dietro: “Ti prego! Fermati! Non andare! La gente qui è triste. Il paese ha bisogno della tua voce, del tuo canto! Ho sbagliato a tapparti la bocca!”

La statua si fermò, tornò indietro e una volta di fronte al signore gli tirò uno forte schiaffone, poi gli mise una monetina in mano. Il signore non disse nulla, le tolse la sciarpa e finalmente la statua poté tornare al suo posto al centro della piazza.

illustrazione: Ludovica Nasi

Il signore sorrise e, una volta inserita lo monetina, la statua iniziò a cantare: era una nuova canzone, più bella di quelle che aveva cantato in passato. La melodia volò sospinta dal vento e presto finì per toccare i sogni di ogni abitante del paese. La felicità era di nuovo tra loro.